Alexandre Gabriel: il Mozart dei distillati

Alexandre Gabriel: il Mozart dei distillati

Di Giuseppe F. Borri

Illustrazione di Valentina Catto

Nato e cresciuto nel sud della Borgogna, Alexandre Gabriel è imprenditore, esploratore, musicista, uomo di cultura, d’arte e di connessione autentica con la terra.
Nella regione della Grande Champagne, ha individuato nella Maison Ferrand una gemma incomparabile e l’ha rimessa in gioco con i cognac che portano il nome della Maison e, in seguito, con Citadelle Gin e Plantation Rum, diventati riferimento di qualità, d’eleganza e di stile di vita votati all’eccellenza.

Conosciamolo meglio!

Tradizione e innovazione a confronto
Tradizione e innovazione a confronto

G. Borri: Qual è l’esprit dei distillati Ferrand?

A. Gabriel: Che sia cognac, rum o gin, quello che deve arrivare nel bicchiere è qualcosa che rende speciale lo stare assieme.
Così come uno scrittore scrive il suo libro, un pittore dipinge la sua tela e un musicista suona il suo strumento, così noi, con i nostri distillaticreiamo emozioni che costruiscono momenti di condivisione. 

G. Borri: Lei suona il piano, un'arte che, per antonomasia, ha bisogno del tempo per essere realizzata. Così accade per i distillati: anche loro nel tempo sviluppano la loro potenzialità.

A. Gabriel: Con il tempo si attua una trasformazione nelle botti che rivela tutta la preparazione che è avvenuta prima e, soprattutto, conserva lo spirito di chi l’ha creato. L’altro giorno ho avuto la possibilità di sorseggiare un cognac invecchiato 80 anni, eppure ancora avvertivo la traccia nitida di chi lo aveva prodotto e me la sono proprio goduta! 

G. Borri: Utilizza il tempo ed è presente nella contemporaneità. Come in un periodo di crisi come quella generata dal Covid-19, mi può raccontare che cosa è successo a Barbados, dove c’è una sua distilleria per Plantation?

A. Gabriel: Sull’isola il Coronavirus è arrivato in modo dirompente e le risorse per i dispositivi sanitari erano molto poche, il senso di comunità che c’è lì è forte e ci siamo subito messi tutti all’opera: abbiamo utilizzato l’alcool della canna da zucchero per creare gel disinfettante e tutto ciò che potesse servire per la sanificazione degli ambienti.
Inoltre, tutti gli introiti che sono arrivati dalla vendita del rum sono andati ad aiutare gli ospedali e le cliniche a rischio di collasso.
E sa cosa? Non c’è stato un solo istante nel quale mi sia posto il dubbio sul da farsi. Abbiamo agito per quello che doveva essere fatto, senza remore, in modo totale.
Anche in Francia abbiamo dato il contributo alla nostra comunità. Ecco, è importantissimo creare e far parte di una comunità coesa e amorevole, rientra nella natura dell’essere umano ed è in grado di farla esprimere al meglio e di tirarne fuori le sue virtù.
La comunità è importantissima per la qualità della vita, nella realizzazione di un progetto condiviso ed è indispensabile nei momenti di difficoltà.

G. Borri: Parliamo ora di bellezza. I prodotti Ferrand hanno un impatto estetico singolare che emerge immediatamente dalle bottiglierie dei bar. Lei stesso è molto elegante e portatore di uno stile di vita che poi trasmette in tutto ciò che crea. A questo punto le chiederei, cos’è per lei la bellezza? Cos’è lo stile?

A. Gabriel: La bellezza è tra le cose più importanti nella vita.
Un cane, un gatto, una tigre sono animali bellissimi di per sé, ma vivono seguendo istinti ed emozioni, le loro azioni sono guidate da un unico obiettivo: la sopravvivenza.
L’uomo invece può creare bellezza nell’arte, nello scrivere, nel far musica e nel fare qualsiasi attività nel quale si realizzi, l’uomo è sul pianeta per creare bellezza. La bellezza nutre lo spirito, ma è anche shoccante. Deve saper colpire, stupire. Per esempio, io ho voluto preparare delle botti di un rum estremante torbato e devo ammettere che è molto, molto, sorprendente.
Per quanto riguarda le bottiglie sono promesse: tu guardi la bottiglia e la bottiglia ti parla, ti manda un invito, ti fa una promessa. Tutto quello che segue è mantenere quella promessa, si completa il cerchio della vita: assaggi, chiudi gli occhi e cogli lo spirito che c’è dentro.
Così come per un nuovo gin che sarà disponibile prossimamente, sempre della linea Cittadelle, che è Jardin d’éte, Giardino d’estate.
È stato creato pochi mesi fa quando mia moglie, amante di Parigi e dello stare in città, al momento del lockdown si è trovata a dover spostarsi nel Cognac e a starci più di una settimana, suo limite massimo di sopportazione. Rimanendo qui, entrando in sintonia con i tempi e i modi della natura dolcissima di questa campagna, se ne innamorò perdutamente e abbiamo trascorso un periodo memorabile che ho voluto fissare in questo gin, utilizzando tutti i botanicals che ci circondavano, i fiori, le limonaie, le bacche, gli aromi, il profumo dell’erba e della frutta matura.
Una cartolina emozionale di quel momento, un gin dedicato a mia moglie

G. Borri: Lei è anche un esploratore del passato e dei luoghi di questo pianeta...

A. Gabriel: Cerco ispirazione ovunque: amo indagare nelle tradizioni più antiche nella distillazione che hanno creato i grandi spirits classici.
Se il XX secolo è stato il quello della civilizzazione, il XIX secolo è stato indubbiamente quello dell’ispirazione. Come per certi liquori all’arancio…
Con lo stesso trasporto, vado ovunque nel mondo alla ricerca di tecniche diverse di distillazione, come quando sono stato in Messico e ho voluto vedere in che modo si producesse il mezcal. In questo modo s’impara e s’innescano nuove idee.

G. Borri: E quando è a casa e ha il tempo tutto per sé?

A. Gabriel: Ho un piccolo rituale di fine giornata: mi preparo un bel po’ di bicchieri, 6 anche 8, e in ognuno verso un assaggio dei miei cognac preferiti. Mentre mi leggo un buon libro, me li sorseggio lentamente, un po’ alla volta, fino a quando non mi addormento. Uno dei miei momenti prediletti.

Giuseppe F. Borri

Giuseppe F. Borri

Da sempre viaggiatore con penna e taccuino a portata di mano. Adora raccontare la Storia, attraverso le storie degli uomini.

Valentina Catto

Illustratrice freelance nata e cresciuta a Torino, dove ha studiato arte e cinema. Dopo la laurea ha vissuto a New York e Londra producendo illustrazioni per poster cinematografici e teatrali, art concept e collaborazioni editoriali. Tornata in Italia, lavora per Golem Edizioni.