Drink for people: verso il bar etico

Drink for people: verso il bar etico

Di Enrico Basso

Illustrazione di Andrea Bozzo

4 minuti

Continua il nostro viaggio nel mondo della sostenibilità, intesa tanto in ambito ambientale quanto sociale. Nell’articolo precedente abbiamo parlato dei primi passi per rendere un locale più green (se te lo sei perso lo trovi qui). Ora alziamo l’asticella, ponendoci l’obiettivo ambizioso di immaginare un bar etico.

Parliamoci chiaro: trasformare un locale in un punto di riferimento della sostenibilità sociale e ambientale è difficile. Sappiamo tutti però che è uno dei grandi obiettivi per i prossimi anni. Sei d’accordo? Lo è soprattutto per due motivi molto semplici. Il primo è che ne abbiamo bisogno. Ne ha bisogno il mondo, la società in cui viviamo, e in particolare ognuno di noi. E con una certa urgenza. Il cambiamento che tutti chiediamo parte anche da noi.
E da come gestiamo un locale. 

Il secondo motivo è che le persone cercano sempre di più occasioni per far parte di questo cambiamento attraverso le scelte di tutti i giorni, anche al bar. E poter presentare il proprio locale come un punto di riferimento risponde a una ricerca sempre più diffusa tra i clienti, oltre a fornire un posizionamento rilevante e distintivo

Trasformare il proprio locale in un’oasi etica e sostenibile può sembrare a qualcuno un’utopia, ma siamo convinti che sia possibile. E pensiamo che tu, se hai letto fino a qui, in fondo la pensi come noi. Proviamo?

Ti porteremo a esplorare un mondo di cocktail ecologici, pratiche commerciali etiche e attività con cui coinvolgere la tua clientela sui temi del riciclo e della sostenibilità. E se dopo che avrai letto ti resteranno dubbi, domande o proposte, puoi scriverci a greentransition@compagniadeicaraibi.com.

E adesso, cominciamo.

Ingredienti a Km 0: dal campo al bicchiere


Puoi rendere il tuo locale un manifesto dei sapori locali: scegli ingredienti freschi e stagionali da fornitori della tua zona, collaborando con produttori attenti alla parità di genere e alla sostenibilità, individuando anche le coltivazioni tipiche ed eventuali IGP e DOP del territorio. Inoltre, puoi essere tu, coltivando piante e aromi ideali per la miscelazione, a ottenere prodotti a km0 per i tuoi cocktail: il tuo mojito sarà ancora più gustoso pensando che gli ingredienti sono stati coltivati a pochi metri dal bancone.

Anche la scelta dei prodotti, dagli spirits al caffè, può essere un manifesto delle tue intenzioni: per ingredienti fondamentali come chicchi di caffè, lime, limoni e arance scegli quelli provenienti da coltivazioni etiche e sostenibili, e racconta ai clienti in che modo questa scelta fa la differenza.

ReCocktail: l'arte del riuso creativo


Puoi dare una nuova vita agli ingredienti che altrimenti andrebbero sprecati e, allo stesso tempo, rendere più originale la tua carta dei cocktail. La buccia della frutta e della verdura può diventare un twist aromatico come la buccia delle arance che può essere polverizzata e utilizzata per aromatizzare i tuoi drink. Non tutti gli scarti sono riutilizzabili, ma nella maggior parte dei casi si possono ottenere dei nuovi prodotti che aiutano a rendere unica la tua proposta!

Insieme è meglio: come coinvolgere i clienti


Puoi organizzare serate tematiche come "Plastic-Free Fridays”, in cui i recipienti per il consumo all’esterno non sono di plastica, ma bicchieri di vetro con vuoto a rendere o in materiale compostabile. O una serata "Sip and Save the Bees”, in cui vengono serviti cocktail con miele destinando parte del ricavato a progetti in difesa delle api.
I clienti possono essere coinvolti in attività interattive, come la creazione di bevande personalizzate utilizzando solo ingredienti a km 0, stagionali e di recupero; al termine, le ricette potranno partecipare a un vero e proprio contest tra gli avventori e il drink vincitore entrare nella carta dei cocktail del locale.

Integra i bidoni per il compostaggio e riciclo. Fa sì che i tuoi clienti sappiano dove vanno i rifiuti e come aiutare a ridurre l'impatto ambientale.

Sostenibilità fa rima con parità


Il cambiamento, per essere efficace, deve poter coinvolgere tutti e tutte. Il tuo locale è accessibile per tutti i tipi di clientela? A volte è difficile mettersi nei panni degli altri per capire se da noi si sentono accettati o respinti.
Ti lasciamo alcune domande, prova a portarle con te, entrando nel tuo locale. Se la risposta è “no”, potrebbe essere ora di ragionare su come agire.

Una persona cieca riuscirebbe a consultare il menù?
Una persona in carrozzina può entrare e prendere facilmente posto al tavolo?
Una persona che non si riconosce nei generi maschile e femminile si sentirebbe a suo agio andando nella toilette?

Dopo aver ragionato su questi spunti, pensa anche al personale: assicurati che le persone che lavorano con te siano formate per essere attente alla parità, in modo da rendere il locale accogliente per tutti e tutte.

Uniti per il cambiamento


Come tutte le scelte coraggiose, anche queste possono spaventare se affrontate da soli, sia per la novità che rappresentano, sia per i costi. La differenza la può fare l’unione: immagina una rete di locali che condividono gli stessi ideali, gli stessi obiettivi e che si organizzano per proporre delle serate – o dei fine settimana! – dedicati ad un argomento sulla sostenibilità. Un esempio? Abbiamo scoperto che nel Regno Unito e negli USA stanno prendendo piede le serate electronic devices-free. Come funzionano? Alcuni locali si associano per comprare degli armadietti con chiusura a chiave che ospiteranno gli smartphone dei clienti. Questi ultimi, se accettano di lasciare i loro telefoni per qualche ora, si godranno una serata senza distrazioni e avranno uno sconto in ogni locale che parteciperà all’iniziativa. Il risultato? Clienti entusiasti e un grande successo per i bar coinvolti! Questo tipo di progetti richiedono sicuramente un po’ di organizzazione e un investimento iniziale ma possono ottenere un'ottima eco e una rinnovata curiosità degli avventori verso il tuo locale.     

Hai altre idee e proposte? O domande e curiosità? Scrivici a greentransition@compagniadeicaraibi.com, siamo a tua disposizione. 
E ricorda, ogni piccolo gesto conta, e il tuo locale può fare la differenza. 

Cheers alla sostenibilità!

Enrico Basso

Enrico Basso

Docente, copywriter e brand strategist. Ama ciò che scrive e scrive di ciò che ama, vini e spirits inclusi. Fa parte di ernest, il collettivo di esperti di comunicazione nato per aiutare professionisti e aziende a orientarsi nella sostenibilità d’impresa.

Andrea Bozzo

Torinese, ha lavorato per: Le Nazioni Unite, The New York Times, Vanity Fair, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Internazionale, L’Espresso, Linus... È coordinatore del dipartimento di Communication and Graphic Design dello Iaad di Torino e Bologna e docente di Art Direction.