Fotografia 4: i formati

Fotografia 4: i formati

Di Vanessa Vettorello

Illustrazione di Chiara Palillo

4 minuti

Funziona così: un cliente mi contatta, mi parla di ciò di cui ha bisogno. Segue un mio preventivo e poi un brief prima della realizzazione degli scatti. 

I migliori costruiscono pagine in Excel, ti appioppano una moodboard, ti comunicano un piano della giornata con il minutaggio di tutto quello che dovrai fare, ti scrivono stile, colori, mood, target, spunti, curiosità, riflessioni. Condividono il loro diario, ma… non hanno idea dei formati.

1. INT. CASA DEL FOTOGRAFO - GIORNO 

FOTOGRAFO
“Verticale o orizzontale?”
VOCE TELEFONO
“Ah”
FOTOGRAFO
“Andranno su Facebook o su Instagram?”
VOCE TELEFONO
“Su entrambi, su tutto, compreso Linkedin”
FOTOGRAFO
“Facebook predilige l’orizzontale, mentre Instagram il verticale” 
VOCE TELEFONO
“Lo so, ma noi vogliamo uno scatto unico, lo adattiamo ATTUTTO”
FOTOGRAFO
“Ma…io…come faccio…”
VOCE TELEFONO
“Devi fare quello che piacciono agli altri!”

                                        
2. INT. STUDIO - GIORNO

CLIENTE
“Bella questa”
FOTOGRAFO
“Grazie”
CLIENTE
“Me la tagli in 16:9 che la devo mettere in homepage?”
FOTOGRAFO
“Mi avevi detto che la volevi per Instagram” 
CLIENTE
“Sì!”

DISSOLVENZA

 

Il formato è il rapporto di proporzione tra altezza e lunghezza dell’immagine. Si possono definire con un rapporto (es. 1:1 come per il quadrato oppure usando i pixel es. 400x400) 

I formati sono come i fidanzati di Belen, cambiano nel tempo, ma esistono degli standard. Provengono dalla fotografia analogica e sono stati mantenuti nel tempo, a parte qualche novità con l’arrivo dei social. 

Il più classico è il 3:2, utilizzato da quasi tutte le macchine a pellicola 35 mm, ha un ottimo equilibrio nell’orizzontale. Oggi la maggior parte delle macchine professionali continua ad usare questo formato, ma le mirrorless ne utilizzano un altro: il 4:3. 
Il formato 4:3 è l’orizzontale più gettonato nell’ultimo periodo tra mirrorless e cellulari 
Il formato 1:1 era utilizzato in molte medio formato a pellicola; per un po’ di tempo è stato in disuso (a parte nel mondo fine-art) ed è tornato insieme a Instagram e ai suoi filtri. La Polaroid originale è un 6x6 cm, quindi tradizionalmente quadrato come su Instagram.

Instagram oltre al quadrato, utilizza una versione di verticale con la proporzione di 4:5 nel wall e nelle stories un verticalissimo di 9:16. Questo perché le persone tendono a tenere il cellulare per lo più in verticale. Gli usi e costumi cambiano i formati e non solo.

Facebook ha una richiesta incredibile in termini di varietà rispetto ai formati (che peraltro ogni anno cambiano per la felicità dei content creator), ma la maggior parte sono orizzontali, pensare tra il 1,91:1 e il 16:9 aiuta; inoltre utilizza il quadrato per le foto profilo e il verticale, uguale a Instagram, per le stories. 

Il formato influenza la composizione della fotografia. 

La composizione può essere definita come l’insieme di scelte prese dal fotografo riguardanti il soggetto in rapporto allo sfondo. Le decisioni riguardano l’inquadratura, la prospettiva, l’esposizione, la profondità di campo, la messa a fuoco. 

Come probabilmente avete capito, immaginare e scattare un’immagine che funzioni, implica anche la scelta di un formato a priori. 

Se devo scattare per Instagram, sceglierò di comporre avendo in mente un quadrato o 4:5, quindi probabilmente sarà meglio scattare in verticale. 

Per Facebook invece cercherò di pensare in orizzontale. In entrambi i casi comporre avendo in mente il centro dell’immagine mi aiuterà se l’elemento è uno solo. Questo perché se i formati si adattano, ciò che c’è alla periferia dell’immagine o non perfettamente centrale potrebbe essere tagliato.

La composizione centrale non è assolutamente l’unico modo di comporre. Pensate all’arte, al cinema, dedicheremo un intero capitolo a questo in uno dei prossimi articoli. Bisogna però considerare sempre lo scopo dell’immagine, quale sarà la sua fruizione. Questo vale in ogni ambito, dal fotogiornalismo, all’arte, dalla fotografia di prodotto al ritratto. 

Spesso si fa l’errore di pensare: “scattiamo, poi vediamo”, ma se possiamo concedercelo per le fotografie delle vacanze, non è sempre possibile farlo nell’ambito della fotografia commerciale. 

Devo sapere a priori dove e come voglio inserire all’interno del mio sito alcune immagini che rappresentino la mia attività. Devo sapere se un’immagine dovrà essere sul mio sito, su Instagram, su Facebook o su carta stampata e come fare per utilizzare al meglio le potenzialità di ogni mezzo.

La scelta migliore è avere un approccio integrato, se devo promuovere il mio bar, dovrò affidarmi ad una serie di figure che mi aiutino a creare un’identità visiva

Se devo stampare le foto delle vacanze probabilmente sarà meglio considerare a priori come comporre, senza tagliare successivamente le immagini a caso, perché anche nel caso dei formati di stampa esistono degli standard come con le cornici.

Consideriamo sempre tutto questo prima di ritagliare un’immagine sul cellulare, perché tagliare equivale sempre a diminuire la qualità della fotografia, in tutti i sensi. 

Ogni volta che croppate una foto, un fotografo muore.

Vanessa Vettorello

Vanessa Vettorello

Fotografa professionista. Collabora con magazine nazionali ed internazionali. Ha lavorato anche con Bacardi, Explora, BBDO, Slowfood, Cantina Gaja, Airbnb, Lenti e Compagnia dei Caraibi. È fermamente convinta che chi beve solo acqua abbia un segreto da nascondere.

Chiara Palillo

Nata a Palermo nel 1995, è graphic designer e illustratrice. Acquerelli, gouache, inchiostri e pastelli sono i fedeli compagni dei suoi lavori. Laureata in Design della comunicazione allo IUAV di Venezia, nel 2020 crea il brand: CommandP, colour printing: laboratorio di illustrazione e stampa.