I gerani sono tra le piante ornamentali più diffuse e facilmente reperibili che adornano i nostri balconi e giardini.
Sono piante versatili e si adattano a diverse condizioni climatiche, dal caldo torrido al freddo più pungente, hanno basse esigenze idriche e colturali e alcune varietà ci ripagano con fioriture generosissime.
Le origini di questa pianta sono da ricercarsi in Africa – soprattutto in quella centro meridionale –, dove sono nate le principali specie che conosciamo, diverse tra loro per forme e caratteristiche.
Le più comuni hanno foglie a tre o a cinque lobi, altre sono palmate, altre dal disegno così fitto da ricordare un raffinato pizzo e diversi sono anche i profumi che emanano: alla menta, alla fragola, alla citronella, all’arancio, alla mela verde.
Come si chiamano alcune varietà e che profumi emanano?
Eccone alcune: il Citriodorum sa di mandarino, il Bitter Lemon ovviamente di limone, il Prince of Orange d'arancio, l’Odoratissimo di mela, il Subliguasum di fragola e il Tomentosum emana un fresco sentore di menta.
E chissà quante altre specie ci sono in circolazione!
Si pensa che questi profumi agiscano come strumento di difesa nei confronti degli animali che vorrebbero cibarsi delle foglie, ma non ci sono dimostrazioni scientifiche a sostegno di tale tesi.
Sono piante più adatte all’allestimento, visto la loro bellezza estetica, piuttosto che come ingrediente in cucina. Tuttavia, c’è chi ne usa le foglie per aromatizzare lo zucchero, o per estrarne oli essenziali.
Oltra all’aspetto estetico (vista) e all’aspetto sensoriale legato all’olfatto, non meno importanti sono le sensazioni che il geranio sa comunicarci attraverso il tatto.
Forse non tutti sanno che queste piante, per far sì che sprigionino profumo, devono essere toccate, accarezzate, e le sensazioni che si hanno al tatto sono spesso diverse.
Per esempio: se si toccasse il geranio alla menta, ci parrebbe di toccare il velluto; se sfregassimo il geranio mela verde, ci ricorderemmo la consistenza della seta.
I Pelargoni – questo il nome corretto della famiglia dei gerani – sono quindi in grado di stimolare tre dei cinque sensi: vista, tatto e olfatto.
Prendendo in esame l’utilizzo di queste piante nell’ambito della Mixology, il consiglio che posso dare è di non pestarli nel preparato perché questa azione non aggiungerebbe nulla in più al vostro cocktail e in più potrebbe risultare indigesto al più delle persone.
Molto meglio aggiungere qualche fogliolina in cima al bicchiere come decorazione e per far sì che, nel momento dell’avvicinamento al viso, si possano percepire al naso i sentori della foglia scelta.
Potete quindi giocare in abbinamento (un geranio all’arancio per esaltare il gusto di una tonica molto agrumata), o in contrasto (un geranio alla fragola in opposizione a un drink affumicato).
Per l'occasione gli amici di Compagnia dei Caraibi hanno chiesto a un bartender di realizzare un cocktail con essenza di gerani.
Lo ha realizzato Patrick Piazza del NAt Cocktail House di Torino e si fa cosi:
- 4,5 cl di Whitley Neill Blood Orange
- 1,5 cl di Salvia & Limone
- 1 cl di Bitter Rouge White
- 2 dashes di bitter homemade con oli essenziali di Pelargonium Radens
- Top di East Imperial Yuzu
- Fragranza di Pelargonium Radens
- Crusta di Salvia & Limone
- Velluto di arancia
- Garnish di cacao amaro
Il mondo delle piante profumate è vastissimo e siamo solo all’inizio di questo nostro viaggio.
Sbaglia chi pensa che, parlando di aromi, ci si riferisca solo al rosmarino per il pollo e alla salvia per il condimento di un primo.
Continuate a leggermi su questo blog e ne vedremo delle belle (e saporite)!