Gin Life Style

Gin Life Style

Di Julian Biondi

3 minuti

C'era un tempo, non troppo lontano, in cui ordinare un Gin Tonic non era affatto popolare ed elegante come lo percepiamo oggi. Mal servito, tiepido e piatto, il Gin & Tonic non era certo sinonimo di buon gusto; per tutti, tranne che per un uomo di nome Martin Miller, che vide nel gin una possibilità concreta: quella di diventare un distillato di qualità, che scandisce egregiamente i migliori momenti della giornata.
Lui la sua parte l'ha fatta; creando il gin che porta il suo nome, e dando il via alla rinascita del gin.

Noi cosa possiamo fare? Onorare ogni giorno il nostro appuntamento con un buon gin.
Bernard DeVoto, geniale critico americano degli anni '50, la chiamava "The Hour": l'ora in cui la giornata si ferma, tutto ti appare più nitido e chiaro, e l'uomo moderno urge di recarsi in un luogo in cui onorare i suoi doveri verso una grande invenzione moderna: il Martini.
Non avrebbe mai pensato, il vecchio Bernard, che oggi tra i migliori gin da Martini ci sono prodotti francesi come Citadelle Gin o italiani come Sabatini. Pensate ad un Martini tra le colline toscane, guardando un sinuoso paesaggio di cipressi e vigneti, oppure a un ghiacciato gin tonic in un giardino francese, seduti su una sedia di vimini, accompagnando il tutto con ostriche bretoni.

Persino un cultore dell'americanismo come DeVoto роtrebbe staccarsi dal suo N°209 made in USA e concedersi il vezzo di un gin che viene dalla profonda foresta amazzonica come Canaïma o dalla selvatica Patagonia di Bosque Craft Nativo, consapevole del fatto che - all'occorrenza - troverà sempre rifugio in un solido London Dry secco e nitido come Bond Street Gin.
Ed è così, che senza accorgercene, il Gin Tonic è entrato a far parte della nostra vita. In ogni bar buttiamo prima un occhio alla ricerca di un approdo sicuro, mentre l'altro scruta curioso tra le bottiglie che non conosce, avido di nuove scoperte e nuove declinazioni di quello che l'altro ieri era un distillato poco esplorato e dagli sparuti estimatori.
Il gin è ora terra di avventure, come quell'Africa che Robin e Tessa Gerlach hanno esplorato in lungo e il largo, fino a quando hanno deciso di dover fare la propria parte per preservarne le bellezze uniche, ideando
Elephant Gin; un distillato che omaggia il Continente Nero con le sue botaniche e al contempo aiuta a proteggere gli elefanti in via di estinzione.
Essere allo stesso tempo local e global è ciò che vogliamo concederci: avere la possibilità di assaporare gusti lontani ma familiari anche sul patio di casa, in compagnia di amici. È qui che entrano in gioco le note speziate di Whitley Neill Lemongrass & Ginger, oppure le fresche fragranze mediterranee a noi tanto note: basilico, rosmarino, timo, agrumi, olive.

Gin Mare è quel gin che le mette tutte insieme, e mette tutti insieme attorno ad un tavolo imbandito di primizie estive e piatti freschi da consumare aspettando il calar del sole.
E se col nostro gin in mano, che sia I'MG Paradiso o il Mare di Vilanova, volessimo ritornare sulle floride regioni costiere d'Italia?

Un viaggio onirico ci aspetta con Flower Good Botanical Cannabis, gin pugliese dalle caratteristiche note agrumate della cannabis Holy Grail e dagli oli essenziali puri di cannabis, forse la botanica più indicata per dire: sì, la mia "the hour" è finita, e ora sono pronto a trasportarmi verso un nuovo giorno.

Julian Biondi

Julian Biondi

Giornalista, bartender, consulente e formatore, voce per un bar più sostenibile. "Nella mia distilleria a Firenze, mescolo fin troppo tutte queste cose".