Con l’avvento del caldo estivo, molto spesso il consumo del distillato liscio lascia il posto al bere miscelato, e questo riguarda tutti i distillati, rum compreso.
In tal senso ovviamente miscelare il rum con Ginger Beer o Ginger Ale, magari con due gocce di lime, è decisamente piacevole. Così come è soddisfacente unirlo a una soda al pompelmo in un bicchiere colmo di ghiaccio. Per i più arditi si potrebbe addirittura pensare di shakerarlo con lime e zucchero realizzando un rinfrescante daiquiri, o seguire le orme della caipiriña mescolandolo direttamente nel bicchiere. Senza dimenticare il piacere di allungare il tutto in un Collins con un pò di soda e menta dando vita ad un classico estivo: il Mojito.
Ora, è proprio prendendo spunto da questi drink, che vorrei analizzare quale è il vero piacere di una bevuta estiva.
La costante in tutte le preparazioni è l’abbattimento del grado alcolico, vuoi per l’aggiunta di sode, vuoi per la diluizione del ghiaccio. Senza trascurare l’abbassamento della temperatura che, oltre a contribuire anch’esso a calmierare la percezione alcolica, permette di esaltare le parti più fresche e sapide, quelle che nel complesso consideriamo dissetanti in estate.
Analizzando in questi termini ciò che comunemente consideriamo una “bevuta estiva”, vorrei esportare il discorso alla bevuta liscia, facendo una opportuna distinzione, ovvero la differenza tra degustare e gustare un prodotto.
Inevitabilmente la degustazione del rum è intesa in condizioni ottimali, ovvero in un calice a tulipano, con le giuste tempistiche e a temperature di servizio consone, che per i distillati sono simili a quelle del vino rosso.
Se parliamo di “degustazione” vera e propria questa è senza dubbio una posizione ineccepibile, soprattutto se il prodotto che andiamo ad assaggiare è ricco di aromi e di lungo invecchiamento. Il nostro obiettivo in questo caso è analizzarne le componenti aromatiche, valutarne l’evoluzione a contatto con l’ossigeno e goderci a pieno la maestria di chi lo ha creato, prescindendo dal piacere personale. Una degustazione perfetta prevede, oltre a quanto già illustrato, anche condizioni ottimali al contorno. Pareti chiare, possibilmente bianche, assenza di rumori, luce naturale, assenza di odori ambientali.
Una situazione che raramente è disponibile nella vita quotidiana, dove spesso condividiamo addirittura in compagnia una buona bevuta.
Questo fa si che spesso andiamo ad unire piacere e degustazione insieme, cercando si da un lato di tirar fuori l’analisi organolettica del nostro rum, ma concedendoci al contempo la gioia di sorseggiarlo con leggerezza.
Fatta questa opportuna premessa, la domanda che mi pongo è molto semplice. Perché con la stessa leggerezza non possiamo concederci un bicchiere di distillato liscio anche durante il periodo caldo?
Dopotutto, il rum è distillato tropicale, che proviene perlopiù da terre dove le temperature sono molto simili alle nostre temperature estive durante tutto l’anno.
So che quanto sto per dire potrà sembrare a molti un’eresia, ma perché non usare anche un bicchiere fresco o addirittura un cubetto di ghiaccio? Va da sé che l’abbassamento della temperatura e la diluizione data dal ghiaccio andranno da un lato a “tagliare” gli aromi più leggeri e fragranti. Al contempo l’abbassamento della temperatura tenderà ad accentuare le durezze del nostro distillato, qualora ve ne siano. La freschezza, la sapidità, eventuali toni amaricanti, verranno esaltati dall’abbassamento della temperatura. Allo stesso tempo però vengono abbassate anche le sensazioni più morbide, tra cui la percezione dell’alcolicità.
Il nostro distillato risulterà quindi ai nostri sensi più fresco, più sapido, meno morbido e meno alcolico. La classica bevuta rinfrescante da bordo piscina in una torrida giornata estiva.
Esattamente quel tipo di bevuta che abbiamo cercato all’inizio di questo articolo realizzando i nostri drink.