Obiettivo riduzione emissioni  CO2

Obiettivo riduzione emissioni CO2

Nell’ultima news siamo andati nel dettaglio di alcune attività relative ai temi della promozione della Social Equality e dello sviluppo e sostegno di attività culturali (a proposito: avete letto l'approfondimento sul Cinema Teatro MaffeiLo trovate qui).

Oggi invece vogliamo raccontarvi di quel che abbiamo iniziato a fare per la tutela dell'ambiente e, cosa ancora più importante, di ciò che faremo.

Come si sa, ogni azione che compiamo sulla Terra, lascia strascichi piccoli e grandi dietro di sé. 
Muoverci per lavoro in auto, treno, o aereo, ma anche inviare un'e-mail, o stare a casa a guardare un film su Netflix comporta emissioni di gas serra.
Tutto impatta sul Pianeta e ne abbiamo solo uno.

Cosa fare, quindi? 
Se di certo non è pensabile per ciascuno di noi l'ipotesi di abbandonare questo stile di vita e andare a fare gli eremiti in qualche angolo sperduto del mondo, non può nemmeno essere accettabile l'atteggiamento di chi "fa spallucce" e tira avanti come se nulla fosse.

La conoscenza porta alla consapevolezza e questa ci chiede di agire di conseguenza

In Compagnia dei Caraibi abbiamo deciso di partire dalla comprensione dei dati: che impatto ha la nostra attività?
Avvalendoci dell'azienda Rete Clima abbiamo fatto il calcolo della nostra impronta di carbonio per l'anno 2019 (il successivo, per motivi legati alla pandemia, non è stato un anno in grado di dare dati indicativi, mentre il 2021 è in fase di elaborazione).

Nel calcolo sono stati inclusi i trasporti in ingresso delle merci dai fornitori e quelli in uscita verso i clienti, nonché i trasporti dei dipendenti e tutte le emissioni della nostra sede.

Ecco la nostra impronta di carbonio per l'anno 2019.
Ecco la nostra impronta di carbonio per l'anno 2019.

A cosa si riferiscono le Categorie?

È presto detto:

  • Categoria 1: emissioni dirette legate a sorgenti all’interno dei confini organizzativi, di proprietà e/o direttamente controllate dall’Organizzazione.
  • Categoria 2: emissioni indirette da energia importata, in cui si considerano le emissioni derivanti dal combustibile impiegato per produrre energia elettrica. Non vengono in questa categoria considerate le emissioni legate ai processi in upstream dei combustibili, alla costruzione delle centrali, alle perdite di distribuzione e trasmissione.
  • Categoria 3: emissioni indirette da trasporto al di fuori dei confini organizzativi, principalmente legate alla combustione del carburante. Sono inclusi il trasporto sia di beni che di persone.
  • Categoria 4: emissioni indirette derivanti dai prodotti e servizi utilizzati nell’organizzazione. Queste emissioni sono associate ai beni acquistati e ai servizi utilizzati dall’organizzazione.
  • Categoria 5: emissioni indirette derivanti dall’uso durante il ciclo di vita del prodotto, a valle della produzione. Per la quantificazione di tali emissioni solitamente è necessario far riferimento a scenari plausibili, in quanto non si conoscono i dati reali legati all’effettivo uso del prodotto durante le fasi del ciclo di vita.
  • Categoria 6: emissioni indirette da altre fonti che non sono comprese nelle categorie precedenti.
Qui le sei categorie prese in esame per le attività legate al mondo CdC
Qui le sei categorie prese in esame per le attività legate al mondo CdC

Raccolti i dati, abbiamo sottoposto la somma ottenuta a una verifica, ottenendo dall'Ente di Certificazione ICMQ la certificazione ISO 14064 e abbiamo iniziato a rimediare a questa situazione acquistando 1025 crediti di carbonio a livello internazionale e nazionale.

L'Ente di Certificazione ICMQ ci ha rilasciato la certificazione ISO 14064.
L'Ente di Certificazione ICMQ ci ha rilasciato la certificazione ISO 14064.

Di cosa si tratta? 

Un credito di carbonio - o carbon credit - è un certificato negoziabile, ovvero un titolo equivalente ad una tonnellata di CO2 non emessa o assorbita grazie ad un progetto di tutela ambientale.

Noi ci siamo mossi abbracciando un progetto in Amazzonia e, più vicino a noi, supportando il Consorzio forestale del Canavese nelle sue attività per i prossimi cinque anni.

Come diceva uno spot tv di tanti anni fa, dobbiamo "prevenire è meglio che curare!" e la nostra prevenzione è iniziata tempo fa con l'installazione di pannelli fotovoltaici sopra il tetto degli uffici di Colleretto Giacosa per poter produrre energia da usare e rivendere; da tre anni abbiamo poi deciso di servirci di auto ibride e recentemente abbiamo installato colonnine per la ricarica elettrica; quando possibile, prediligiamo sempre l'utilizzo del treno, al posto di quello dell'aereo e ogni dipendente CdC sa che mezzi pubblici e biciclette sono l'opzione numero uno, quando ci si muove in città.

Il dato più importante è però dato dalla movimentazione delle merci; nonostante sia apprezzabile una riduzione delle emissioni dovuta allo spostamento, a cavallo tra il 2019 e il 2020, del magazzino da Roma a Bologna, siamo consapevoli che intensificare l'export porterà a far innalzare questa voce e siamo già al lavoro per trovare nuovi algoritmi che ci aiutino ad ottimizzare i trasporti. 

Sappiamo bene che tutte queste attività sono poca cosa, rispetto al problema a livello mondiale e che, inevitabilmente, continueremo a girare in macchina e viaggiare in aereo come matti, a trasportare bancali da una parte all’altra del mondo e dell’Italia.

Naturalmente questo è solo un punto di partenza e continueremo a ragionare su strategie per la riduzione delle emissioni, ma ogni cosa che facciamo è importante per tenere viva l'attenzione sul tema ambientale in modo che tutti siano consapevoli delle scelte che si fanno nella vita lavorativa e anche in quella privata.