Oroboro 2: Editoriale

Oroboro 2: Editoriale

Siamo cresciuti cresciuti cresciuti vivendo una lunga e grande primavera e come in ogni ciclo naturale esistono le stagioni: non ce n’è una migliore dell’altra, ma è una precisa funzione per il costante rinnovamento di ogni creatura vivente. Sa ognuno di noi quanto sia importante prepararsi ai cambiamenti individualmente e collettivamente. E così è giusto che si faccia, così come nell’autunno più inoltrato si perdono le foglie che hanno fatto il loro corso e si tagliano i rami secchi ridisegnando le nude forme, è proprio l’inverno la stagione dove si prepara il terreno per una nuova primavera. 

In questo numero troviamo e raccontiamo proprio la stagione che stiamo vivendo in senso ampio, dando spunti sui grandi cambiamenti che contraddistinguono il nostro mercato, offrendo la nostra visione delle tendenze e portando forte attenzione a come e dove i nostri prodotti ci fanno fare, a ciascuno nel proprio ruolo, la differenza.

Questa stagione è contraddistinta da più fattori ai quali vogliamo dare a modo nostro una risposta concreta, e se l’industria si sta riorganizzando cercando di riportare a sé i volumi, massimizzando e standardizzando il mercato – perché solo così può gestirlo (da soli) – noi ci imponiamo una scelta di campo, rinnovando la nostra identità come cercatori di futuro e costruttori di nuovi fenomeni.

Attraverso tre macro-punti di vista raccontiamo i nostri prodotti con un ordine che privilegia la Forma e il Momento di consumo, portandovi un ulteriore punto di vista che riteniamo utile nel confronto con un mercato che cambia e vede la necessità di confrontarsi con il tema dei costi, dell’incertezza alla spesa e di un consumatore che sta cambiando. 

Torniamo a noi, siamo Mercanti di Merci e di Idee, vogliamo portare sulle tavole e sui banchi della convivialità lo spirito dal mondo, quel mondo, che cerca e ricerca, si fa sentire e ci contamina attraverso la propria diversità e la propria peculiarità, inebriando la vita al punto giusto per dare Vita alla Vita.

Ciò che ci ha sempre contraddistinto è l’elemento propositivo ed inclusivo che è stato il substrato su cui abbiamo concesso ad ognuno di far germinare un pezzo del proprio sogno, del proprio percorso. È così che su una terra vergine abbiamo creato la nostra biodiversità, riproducendo il grande ciclo della vita con le sue nascite, i suoi successi e le sue controversie. Non possiamo essere gli stessi di 10 anni fa, e neppure di ieri, il mondo è diverso e i fattori cambiano Noi e ciò che ci circonda, sta a Noi cogliere il cambiamento!

Noi ci siamo

Edelberto "Iguana" Baracco - Presidente e CEO CdC

 

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