Semplice e facile: ritorna la birra

Semplice e facile: ritorna la birra

Di Roberto Mazzi

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C'era una volta la Birra, una sola; anzi, tante etichette, ma con un solo gusto standardizzato ispirato alla tradizione tedesca. Poi, per fortuna, è arrivata la Craft Beer Revolution, che dalla California ha suonato la carica fino a farsi sentire in tutto il mondo.

Erano gli anni '70, i luppoli americani, snobbati dall'Industria, salivano alla ribalta regalando alla bevanda fermentata più antica del mondo (insieme all'idromele) nuovi sentori: agrumi, frutta tropicale, note balsamiche, resina.

In Italia, le prime produzioni di birre artigianali risalgono alla seconda metà degli anni '90, grazie a un manipolo di visionari sovversivi; non esisteva una legge che consentisse la produzione di birra artigianale, né tantomeno la somministrazione in un luogo adiacente la zona di produzione (le attuali Taproom).

Con Testadariete, azienda produttrice per Compagnia dei Caraibi, parliamo di Birre, al plurale, e sappiamo quanto vasto e variegato sia l'universo di stili, colori e di aromi che la birra sa proporre. Chiare, ambrate, dolci, amare.. acide. Siamo abbastanza abituati a trovare nei menu delle descrizioni che recitano: Pils, Blanche, Tripel, American IPA, Gose, Stout, ecc.  Ecco, per questa riscoperta di varietà e di gusti dobbiamo essere grati alla Craft Beer Revolution, movimento che tutt'oggi traina le innovazioni di prodotto del mercato birra di tutto il mondo.

Quindi bere birra artigianale nel 2024 cosa significa?

Significa godere un prodotto realizzato da un microbirrificio indipendente, che usa ingredienti naturali, senza micro-filtrare o pastorizzare. Produrre birra artigianale ad alto livello oggi vuol dire seguire un attento percorso di lavorazione, di confezionamento (bottiglia, lattina e fusto) e di conservazione del prodotto; è importante che la conservazione, in tutti i punti della filiera, avvenga a temperatura controllata.

E il consumatore di birra chi è?

È sicuramente una persona a cui piace poter sperimentare, che ha un palato più educato e che ha più contezza di ciò che ordina al banco. Solitamente, chi passa all'artigianale, si discosta dalle birre convenzionali provando alcune birre "di transizione" come Blanche o American IPA, poi si lascia incuriosire da birre scure o acide, per poi ritornare ad apprezzare con maggiore consapevolezza le basse fermentazioni: Lager.

Nei trend di consumo di birra artigianale è facile notare come si stia man mano passando dal "ne bevo una, ma che sia intensa e alcolica" a una bevuta da sessione, ovvero, con più di una birra, probabilmente di stili diversi e di bassa gradazione. Da qui, la diffusione di Lager, Table Beer, Session IPA, e il ritorno ad alcuni stili iconici britannici come Bitter e Mild.

Roberto Mazzi

Roberto Mazzi

Beer Taster. C'è il suo zampino in alcuni dei principali progetti birrari di Torino degli ultimi anni. In Compagnia dei Caraibi segue Testadariete - Beer Attitude. È curioso e sempre in fermento.