Soda-lizi

Soda-lizi

Di Domenico Dragone

3 minuti

Iniziamo da una massima: acqua, dove la metti sta...bene.
Ne è pieno il mondo – in senso letterale – ne sono ricolmi i distillati, i liquori e ovviamente anche i cocktail. L’acqua è da sempre l’ingrediente principale di ogni nostra bevuta e oggi, come un secolo fa, questo elemento si sta riprendendo lo spazio che merita nella nostra quotidiana abitudine di consumare bevande al bar e a casa.
Nel mondo del bar, l’acqua ha trovato il suo posto con una versione di sé che possiamo definire la più grande scoperta di sempre nel campo “idrico”: le bevande sodate!

Un piccolo excursus storico. L’origine risale alla fine del XVIII secolo, quando il chimico inglese Joseph Priestley scoprì il processo di carbonatazione. Nel 1767, Priestley riuscì a disciogliere anidride carbonica in acqua, creando la prima acqua frizzante. Nacque così un commercio prima di allora inesistente che vide il momento di massimo splendore con l’introduzione di speciali dispenser in ogni angolo delle città americane. Stiamo parlando delle fontane di soda, divenute popolari nel XIX secolo. 
La prima fontana di soda brevettata fu inventata da Samuel Fahnestock nel 1819 e permetteva di servire bevande gassate fresche direttamente al pubblico, diventando rapidamente un elemento portante non solo nei bar ma an- che nelle farmacie, nelle drogherie, nelle sale da ballo ecc.

Durante il Proibizionismo, la chiusura forzata dei bar e delle distillerie non limitò però la grande voglia di socializzare “con un bicchiere in mano”, anzi, proprio per questo le fontane di soda iniziarono ben presto a non offrire solo acqua frizzante, ma anche una varietà di sciroppi aromatizzati. Si poteva scegliere tra i classici gusti cola, aranciata, limonata, oppure sciroppi davvero poco convenzionali a base di sostanze psicotrope, che però erano la norma specie presso le farmacie munite di Soda Fountain.

Post Proibizionismo, la ricaduta nei locali fu naturale, essendosi l’acqua frizzante radicata nel consumo tra la gente, e rivoluzionò la miscelazione di cocktail, liquori e distillati.

I motivi per cui il connubio acqua-alcol è perfetto sono semplici quanto efficaci: le spigolature dell’alcol vengono arrotondate con la diluizione, l’effervescenza aggiunge una sensazione tattile che infonde leggerezza e freschezza ai drink; inoltre, l’acqua tende spesso a facilitare la percezione delle componenti volatili, ovvero gusti e sapori percepiti da naso e bocca. Tutto questo è evidente già nelle preparazioni come l’Americano, il Gin Tonic, i Fizz e i Collins, ma diventa fondamentale nel momento in cui la richiesta e l’esigenza di low alcol drink si impenna.

E indovinate quando è quel momento? Ora!

Il trend del “bere leggero”, unito alla qualità e complessità dei prodotti attualmente sul mercato decreterà il grande ritorno dell’Highball, rendendo l’accoppiata distillato/liquore e acqua un sodalizio davvero fantastico!

Qui sotto alcuni sodalizi particolarmente saporiti:

Domenico Dragone

Domenico Dragone

Spirits Educational Specialist. Barman, divulgatore, liquorista. "Faber est suae quisque fortunae".