Per quanto gli Stati Uniti siano un paese all’avanguardia per tantissime cose, sul versante trasporti ferroviari mantengono un affascinante approccio retrò: i treni dell’Amtrak, l’azienda ferroviaria che gestisce le tratte a lunga percorrenza, non conoscono l’alta velocità, viaggiano su percorsi non troppo distanti da quelli solcati dai pionieri secoli fa e hanno un aspetto più “dinosaurico” che avanguardistico.
Dall’esterno fanno quasi paura: la loro carrozzeria è argentata, sono altissimi (tutti i vagoni sono di due piani) e cigolano parecchio. Il personale è molto vivace e rumoroso, a bordo le regole sono ferree (se per caso ti viene la malaugurata idea di fumarti una sigaretta in bagno puoi essere arrestato e scaricato alla prima stazione, spesso nel bel mezzo del niente) e per salirci c’è bisogno di una scaletta gialla che viene prontamente posizionata davanti alle porte ad ogni fermata.
Ma dove vanno i treni dell’Amtrak? E quanto tempo ci mettono a portarti a destinazione?
Ecco, è qui che viene il bello!
Un viaggio su uno di questi treni è un’esperienza che ha ben poco a che fare con quella che siamo abituati a vivere sui treni italiani: non solo per le caratteristiche così diverse che ho elencato in apertura, ma soprattutto per lo spazio e il tempo che questi treni attraversano. Se vogliamo renderci conto di quanto realmente sia immensa l’America è sufficiente, infatti, prenotare una di queste tratte a lunga percorrenza e piazzarci davanti al finestrino.
Per prima cosa, i nomi: tutte queste tratte sono state battezzate con nomi molto suggestivi.
C’è il California Zephyr (il nome di un vento) che collega San Francisco a Chicago attraversando sette stati del West; c’è il Coast Starlight che percorre tutta la West Coast da Seattle a Los Angeles; c’è l’Empire Builder che invece porta i passeggeri da Chicago a Seattle; c'è poi il Sunset Limited che va da New Orleans a Los Angeles.
E, come potete immaginare, le tratte intere di questi treni possono arrivare a durare intere giornate: solo il California Zephyr, infatti, ci mette dalle 56 alle 60 ore per arrivare a destinazione (molto dipende da quanto ritardo accumula… perché sicuramente lo accumula!).
E allora cosa si fa a bordo per tutto quel tempo?
Si legge l’America: non c’è racconto migliore con cui intrattenersi di quello che scorre fuori dal finestrino. È infatti incredibilmente suggestivo e magnetico rendersi conto, poco dopo aver lasciato la stazione di partenza, che questi treni saranno sì un po’ antiquati e cigolanti, ma permettono ai suoi passeggeri di attraversare spazi e paesaggi che non vengono attraversati da niente altro. Né strade, né altri binari, né autostrade: spesso i treni dell’Amtrak costeggiano oceani, solcano deserti, percorrono scogliere, attraversano pianure e boschi in cui non c’è davvero nient’altro! È un privilegio molto emozionante poter vedere spazi e paesaggi a cui nessun altro ha accesso ed è altrettanto emozionante rendersi conto di quanto la natura sia ancora così imponente e imperante in quello che è considerato il paese più potente del mondo.
E di certo tutto questo l’Amtrak lo sa e lo valorizza: al centro di ogni treno, infatti, ci sono una graziosa carrozza ristorante e un’incredibile carrozza lounge. Nella prima vengono serviti colazione, pranzo e cena, i passeggeri sono invitati a condividere i tavoli e a fare amicizia tra loro, i menù sono ottimi e riportano sapori e gusti delle zone attraversate. Nella seconda, invece, tutta l’attenzione sta vero l’esterno: il soffitto è in gran parte vetrato, le poltrone sono girate verso i finestrini (come foste al cinema) e ci sono tavoli da poter occupare per giocare a carte, leggere e brindare!
Sì, perché al primo piano della carrozza lounge si trova un bar che ogni giorno di viaggio propone un drink diverso.
Certo, non dobbiamo immaginarci cocktail sofisticati o atmosfere particolarmente raffinate: sia il banco del bar che i due piani della carrozza lounge sono molto spartani, si trovano passeggeri che hanno le storie più pazzesche e l’aspetto più strano, ma è proprio qui che sta il bello.
Poter bere un Bloody Mary insieme a loro, far tintinnare il ghiaccio e mordicchiare il sedano mentre qualcuno racconta le storie della propria vita e fuori dal finestrino scorre l’America più remota e grandiosa, spesso sotto un cielo che porta i colori di un tramonto infuocato e i riflessi della roccia rossa dei canyon, ecco poter fare tutto questo trasforma questi attimi di viaggio in ricordi memorabili. E il Bloody Mary che si ha in quel momento per le mani porterà sempre con sé, in questi ricordi, il sapore delle storie di uno sconosciuto e di un tramonto rosso ai confini del mondo. È vero che gli Stati Uniti sono il paese più potente del mondo, ma a volte sono i suoi aspetti meno tecnologici e avanzati a conservare i sapori e gli sguardi più intensi.