Si dice che il French Quarter di New Orleans, il quartiere storico dedito al piacere e alla celebrazione della vita (soprattutto quella notturna), cominci nella lobby dell’Hotel Monteleone.
Fondato nel 1886 da un nostro connazionale di origine siciliana, Antonio Monteleone, da allora questo albergo si è distinto per stile e accoglienza e, in effetti, ha accolto nelle sue stanze alcune delle personalità più interessanti e stravaganti di passaggio in città.
Se il French Quarter è famoso per i suoi eleganti balconi di ferro intarsiato e per le sue strade invase quotidianamente dalla musica, l’Hotel Monteleone è rimasto negli anni uno dei luoghi del quartiere in cui eleganza e piacere hanno sempre trovato il modo di celebrare una i pregi dell’altro.
Dal 1949 questo felice connubio ha trovato un impareggiabile alleato, un vero e proprio simbolo pieno di colore, stile e ritmo (sì, proprio ritmo!): il Carousel Bar, letteralmente un bancone a carosello, un bar a forma di giostra su cui gli avventori si possono sedere, sorseggiare cocktail di grande gusto e intanto ruotare quasi impercettibilmente per tutta la serata. Posizionato in un’ampia lounge dell’albergo, il Carousel Bar accomoda i suoi ospiti su 26 sedie di legno decorate con leoni, zebre, elefanti, tigri e atmosfere che ricordano la giungla, mentre sopra di loro sorridono giullari e ruotano specchi incastonati con tipiche lampadine da camerino. L’effetto è piuttosto barocco ma l’equilibrio dello stile è abilmente mantenuto dal resto degli arredi, di ispirazione francese ma piuttosto minimal, e dalle pareti, rigorosamente scure.
Mentre il bancone rotante compie un giro ogni 15 minuti, i bartender distribuiscono centinaia di cocktail agli avventori: New Orleans, lo dicevamo all’inizio, non ha paura del piacere, soprattutto nel French Quarter, soprattutto al Carousel Bar. Lo raccontano alcuni dei più grandi scrittori che sono passati di qua: da Ernest Hemingway a Eudora Welty, da Tennessee Williams a Truman Capote, da Richard Ford a William Faulkner, il Carousel Bar intrattiene con la letteratura una storia d’amore. Di fronte alla porta d’ingresso della lounge, infatti, un’elegante teca di vetro racchiude le opere più importanti di questi autori, una targa che conferisce all’albergo il titolo di literary landmark addirittura a livello nazionale e - per i più attenti - alcune scritte testimoniano che questi scrittori erano soliti trascorrere all’Hotel Monteleone non solo piacevoli serate ma interi soggiorni. Ad ognuno di questi scrittori oggi è infatti dedicata un’intera suite!
Se per molti di questi autori le serate trascorse al Carousel Bar erano festose, almeno per uno di loro non fu così: il grande Truman Capote - famoso per Colazione da Tiffany e A sangue freddo - dichiarò più volte di essere letteralmente nato su quel bancone rotante, anche se negli anni Venti - quando Truman nacque - il bar non c’era ancora.
Cosa accadde, allora? La forza dei ricordi d’infanzia: Capote in età adulta trascorse molte serate felici al Carousel Bar, spesso in compagnia dell’amico Tennessee Williams e degli altri scrittori che affollavano la generosa New Orleans, ma non poteva fare a meno di sovrapporre a quei momenti il doloroso ricordo di quando la madre, una donna che non si lasciava sfuggire nulla del piacere tipico di New Orleans negli anni Venti, lo abbandonava di sera in sera in una delle stanze dell’Hotel Monteleone e lui piangeva finché qualcuno del personale dell’albergo non entrava in suo soccorso.
Oggi è difficile immaginare di poter piangere in un luogo del genere, eppure le storie personali e quelle letterarie continuano a essere uno degli ingredienti principali del fascino del Carousel Bar: basta pensare che il cocktail più famoso del posto è il Vieux Carrè, una variante dell’old-fashioned che porta il vecchio nome del quartiere francese e fu inventato addirittura nel 1938 da Walter Bergeron, lo storico bartender dell’Hotel Monteleone.
È proprio il caso di dire, allora: tutti in giostra!