Verso la transizione verde: da dove iniziare?

Verso la transizione verde: da dove iniziare?

Di Samuel Scarpato

Illustrazione di Nicolò Canova

4 minuti

L'insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione Europea, tradotte in una serie di programmi, progetti e azioni specifici per raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050, è quello che chiamiamo Green Deal europeo, o Patto Verde. I 17 obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e, sulla base di essi, i 166 traguardi che ci consentono di misurare i dettagli dello sviluppo dei suddetti obiettivi in ​​ciascun fronte o area di azione, è ciò che ogni nazione europea sta inserendo sempre più nel proprio quadro normativo di riferimento.

Anche l'Italia ha fatto propri buona parte di questi obiettivi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), in vigore dal 2021 per incanalare la ripresa dell'economia dopo la pandemia. Così, buona parte delle nostre normative nazionaliregionali e comunali (che già puntavano allo sviluppo sostenibile) hanno subito un'accelerazione nella loro applicazione più pratica. In questo senso, tutte le attività economiche nel nostro Paese sono condizionate all’approfondimento della digitalizzazione, l'economia circolare, l'efficienza energetica, la riduzione delle emissioni e tutte le strategie aziendali che ci portino alla sostenibilità.

Bar, ristoranti e attività alberghiere non sono fuori da questi ragionamenti. Dobbiamo pertanto condividere le nostre migliori pratiche per accelerare la transizione verso la piena sostenibilità. 
Da dove cominciare però? 
Ci sono due agende che dobbiamo conciliare e unificare nel medio termine: una si riferisce alle attività direttamente collegate alla natura - come il ripristino dell'ambiente naturale, sia attrraverso il rimboschimento, la forestazione urbana e altre azioni di compensazione ambientale - l'altra riguarda l'efficienza in generale, dall'uso dello spazio e dell'energia, alla gestione delle merci e la digitalizzazione.

Può sembrare strano, ma tra le due agende, la prioritaria è quella relativa all’efficienza energetica.
Il punto di partenza è quindi l'efficienza aziendale in tutti i sensi e nei nostri bar possiamo trovare centinaia di esempi che possono aiutarci a capire e risolvere micro-situazioni negative o da bassa ecoefficienza. 
Ecco la parola d'ordine: Ecoefficienza!
Vediamo alcuni esempi che possono condurci ad essa.

L'efficienza nell'uso dello spazio ci consente di sfruttare al meglio l'energia, le cui buone pratiche si tradurranno in risparmio energeticobollette meno careriduzione dell’emissioni (nostre e/o dei nostri fornitori di energia) e, infine, un minore impatto ambientale. Siano i nostri prodotti all'interno di frigoriferi, su scaffali, o utilizzati a scopo d’allestimento, la circolazione dell'aria che proviene dagli impianti di refrigerazione e di riscaldamento deve essere fluida. Le correnti d'aria sono invisibili ai nostri occhi, tuttavia bloccarle aumenta lo sforzo che fanno i nostri impianti per mantenere la temperatura ideale. 

Molte volte la fretta e l'alta frequenza con cui utilizziamo determinati prodotti conservati in frigorifero, non ci consentono di renderci conto dei piccoli problemi di efficienza che andiamo a creare. Se, per esempio, si ha bisogno del latte più volte in un breve lasso di tempo, non conviene aprire e chiudere il frigo centinaia di volte: meglio lasciarlo fuori, in uno spazio vicino alla macchina del caffè, purché non corra il rischio di deteriorarsi o contaminare il cibo e le bevande che stiamo servendo ai nostri stimati clienti.

Parlando di rischi di contaminazione e standard HACCP, il metodo FiFo (First in, First outè essenziale nella gestione di alimenti e bevande. Anche in questo caso i ritmi frenetici con cui si lavora possono creare problemi se non si presta la dovuta attenzione alla catalogazione dei prodotti in cantina, negli scaffali e nei frigoriferi. Ecco perchè dobbiamo usare correttamente il metodo “First In, First Out”, segnando con etichette e colori facilmente riconoscibili la data di scadenza e, soprattutto, di apertura di ogni prodotto e tenere a portata di mano quelli che scadono prima, posizionando sul fondo quelli che invece possono durare più a lungo.

Il frequente riordino della merce evita perdite per danneggiamento o scadenza ed anche il problematico riscaldamento del frigorifero dovuto alla presenza di prodotti in fase di fermentazione. Quando si tratta di maneggiare prodotti deperibili, come la frutta e verdura per i cocktail, per esempio, l'esperienzale crisi e naturalmente il metodo giapponese "Just in time", ci insegna che dobbiamo acquisire e lavorare le quantità adeguate al consumo dei nostri clienti, al fine di ridurre ed evitare gli sprechi (questo non fa solo parte dell'eco-efficienza, ma anche dell’etica, dell'economia circolare e dell'efficienza finanziaria in generale).

Gli esempi sono talmente tanti, dicevamo prima, che possiamo discuterne per mesi scambiandoci piccoli ma fondamentali consigli per migliorare la nostra efficienza sul posto di lavoro. Ne citiamo ancora uno: prendersi cura, preventivamente, di guarnizioni e cerniere delle porte dei nostri frigoriferi è fondamentale per evitare minuscole perdite d'aria. Un altro caso si verifica con il blocco della macchina da caffè per mancanza di un'adeguata manutenzione nei filtri e nei tubi di scarico, nonché nella regolazione della pressione e della temperatura, il che ci fa sprecare vapore e acqua calda.

Tutto ci porta all'efficienza! 

Che si tratti di efficienza tecnologica (attrezzature e conoscenze), efficienza tecnica (processi e prestazioni), o efficienza finanziaria (investimenti e gestione consapevoli), l'efficienza è il punto di partenza più forte sul percorso verso la sostenibiltà
Quindi, l'agenda dell'efficienza aziendale è il piano più sicuro (oltre che redditizio) per raggiungere gli obiettivi del Green Deal e per sfruttare al meglio le opportunità che derivano dal Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR). 
Cosa stiamo aspettando? Facciamo insieme la Green Transition!

Se vuoi condividere con noi le tue “Best Practices” in tema di efficienza e sostenibilità, o vuoi supporto per muoverti nel migliore dei modi verso il cambiamento verde, scrivi a greentransition@compagniadeicaraibi.it

* L'illustrazione di questo articolo fa parte del progetto Abracadabra.

Abracadabra è un progetto di “magia verde” promosso da Graphic Days® per mostrare la capacità della cultura di creare benessere e di migliorare la qualità della vita, con un impatto positivo sulle città.
Abracadabra riunisce 60 opere donate da 60 illustratori di fama internazionale. Acquistando le illustrazioni, le cartoline e il catalogo sul sito si contribuirà a piantare nuovi alberi; il ricavato sarà infatti devoluto all’iniziativa “Regala un albero” della Città di Torino.

Samuel Scarpato

Samuel Scarpato

Italo-venezuelano, scrittore e ricercatore, dottore in Public Policies Analysis per lo sviluppo sostenibile. Ecologista e volontario da più di 20 anni in decine di comunità indigene delle Ande e dell'Amazzonia.

Nicolò Canova

Nato nel 1989, è un artista di Torino. Attraverso differenti collaborazioni ed esperienze ha sviluppato competenze in campi diversi, come pittura, comunicazione, grafica e visual design. Sperimenta con tecniche e materiali differenti per ottenere immagini oniriche sempre fresche e dinamiche.