Fabio: la passione per il gin e la storia dietro 400 Conigli

Fabio: la passione per il gin e la storia dietro 400 Conigli

Di Marina Lanza

Illustrazione di Davide Fasolo

3 minuti

Conigli bianchi, erbe aromatiche, frasi ispirate, grafica leggera ma significati incisivi... all’inizio, sembra d’entrare nella tana del Bianconiglio di Lewis Carroll ma, nell’ascoltare Fabio Gamba, co-titolare di 400 Conigli Gin, ci troviamo, invece, nel bel mezzo di un’antica leggenda precolombiana.


F. Gamba: Il nome 400 Conigli deriva dalla mitologia azteca-maya, che racconta che, all’epoca, gli autoctoni facevano festa quasi ogni giorno, occasione per bere, fumare e drogarsi...
A volte, i partecipanti riuscivano a vedere, attraverso la luna, 400 divinità sotto forma di conigli. È nata così la leggenda dei 400 conigli, ognuno con la sua caratteristica sacra: c’è il coniglio del vino, c’è quello della luna, il coniglio del pulque (un distillato d’agave, antenato del tequila). Questo mito era anche utilizzato dagli atzechi-maya, per stabilire il tasso alcolico nel bevitore: con “pochi conigli” uno era ancora sobrio e man mano che si andava a venti, trenta conigli, il grado di ubriacatura saliva.

M. Lanza: Quindi a 400 conigli, era messo bene!

F. Gamba: Esatto, aveva raggiunto il massimo... diciamo che qui in Veneto se ne vedono parecchi di conigli!

M. Lanza: Ma questo tuo interesse per le leggende e la mitologia antica c’è sempre stato?

F. Gamba: Alla fine, essendo barman, sì, perché sei sempre a contatto col cliente ed è sempre bello spiegare un prodotto con la mitologia che lo ha ispirato, aggiungendo quella chiacchiera in più che si può fare al bancone o al tavolo.

M. Lanza: Parlami della tua storia da barman...

F. Gamba: Studiavo ancora, e a sedici anni ho iniziato fare il barman alla sera, durante le feste e anche per qualche locale. Quindi adesso che ho 33 anni sono già 16 anni che sono in questo settore

M. Lanza: E cosa studiavi?

F. Gamba: Tutt’altra cosa, studiavo da geometra, ma oltre a fare rilievi e calcoli... studiavo i libri sui drink, sulla storia dei distillati.
Appena maggiorenne, ho iniziato a lavorare in locali più grandi e, poi, sono partito per l’estero: nove mesi a Londra, quattro mesi a Berlino. Sono tornato a esercitare qui in zona e, a 24 anni, ho aperto il mio primo locale. In quel periodo ero già amante del gin, si parla del 2014, e ho incontrato René Lancerin che sarebbe stato il mio socio per il nostro distillato.
Così abbiamo iniziato a creare il nostro prodotto, prima di quattro versioni e dopo otto... volevo una cosa diversa dal solito London Dry o da quei gin che sanno di tremila botaniche e nessuno capisce in realtà cosa c’è dentro.
E così abbiamo preso la strada del “monobotanico” solo ginepro e una sola botanica

M. Lanza: Ma si tratta solo di una botanica con ginepro e nient’altro? O è una miscela di base dove prevale quell’aroma?

F. Gamba: Solo ginepro e una botanica, un autentico “Monobotanico”. Nel caso del caffè, per esempio, ci sono 5.000 aromi nella sua distillazione, ne abbiamo presi 3 e abbiamo fatto la nostra miscela come piace a noi. C’è solo caffè - ed è l’unico gin al mondo al caffè - ma dentro ci sono un sacco di aromi. C’è solo una botanica, ma che si esprime al meglio.

M. Lanza: E questo lavoro è stato fatto per tutte le otto versioni?

F. Gamba: Certo, se fai otto gusti, di sicuro riesci a trovarne uno che piaccia: se bevi secco, preferirai il rosmarino o lemon verbena o il pepe; se preferisci qualcoda di più morbido, andrai su pesca o lavanda. Quindi c’è stato uno studio a livello di botanica, di produzione, di gusto, ma anche di vendita a chi lo beve al bar. Alla fine, abbiamo utilizzato la mia esperienza, per creare un distillato unico del suo genere, che fosse inserito in un progetto a misura di barman.

M. Lanza: Anche la resa grafica è interessante. Di chi è il concept?

F. Gamba: Nostro, del mio socio e mio... poi, ovviamente, ci appoggiamo a uno studio grafico.A tal proposito, ci sono belle novità. Abbiamo ripreso l’idea iniziale: una libreria di bottiglie. Quindi, le bottiglie saranno squadrate, con un’etichetta intera sui tre lati e la parte principale è proprio quella centrale, del lato stretto, che corrisponde alla brossura del libro. Sull’etichetta centrale, sarà specificato il logo a e poi “Volume 1”, “Volume 2”... e, sotto, la botanica di riferimento. È già in produzione, al massimo un mese, o due, e sarà fuori.

M. Lanza: Ma questa vena creativa c’è sempre stata?

F. Gamba: In realtà è stata più che altro... la passione per il gin e per i distillati! Da sempre, quando tutti volevano provare ogni cosa, io ordinavo sempre gin tonic. Non so se ho bevuto tutti i gin che ci sono al mondo, ma siamo lì. Anche nel mio locale, ne ho 400 etichette... che sono per lo più commerciali. Così ho voluto che, per le nostre bottiglie, ci fosse il fatto di attaccare l’etichetta a mano e di far mettere anche il tappo a mano.

M. Lanza: E dove lo fate fare?

F. Gamba: Qui vicino, a Nervesa della Battaglia (TV), nel Montello, dove, dopo lunghe ricerche, ci siamo letteralmente innamorati di questa ditta a gestione famigliare, con un distillatore, Luciano Brotto, che ha 73 anni, ma che è come se ne avesse 18.
Un pazzo da legare! Intelligentissimo, colto, che ha ancora un naso che è... una macchina perfetta. Preparatissimo e, soprattutto, con un cuore enorme. Un personaggio che s’è appassionato e tutt’ora ci considera come se il marchio fosse suo. Per darti un’idea, sabato sera scorso ci ha chiamato, in realtà mi ha scritto un messaggio perché sa che lavoro, con «Guarda che hanno condiviso questo su Instagram, vorrei condividerlo anch’io!»

M. Lanza: Straordinario! E sai benissimo anche tu quanto, questo vostro affiatamento, poi lo si ritrovi in quello che fate bere!

F. Gamba: Se hai lo spirito giusto, se hai una verve giusta, con la persona giusta che ti accompagna nel percorso, trovi che tutto scorre e va al suo posto. Lui ci ha anche dato una grande mano, con tutti i migliori contatti per le bottiglie, per le etichette, per i tappi... Luciano fa parte di un lignaggio famigliare di cinque generazioni di distillatori, quindi, con un’esperienza e delle conoscenze uniche. 

M. Lanza: C’è in questo percorso, un fatto che ti abbia sorpreso, un episodio speciale?

F. Gamba: Guarda, c’è questo che racconto anche nelle masterclass: durante la fase della formulazione di queste ricette, si andava là ad assaggiare e a vedere i risultati. Una notte, erano passate le 3, ero al locale e avevo appena finito di lavorare, al che vedo una chiamata del mio distillatore. Subito ho pensato: «Vedrai che è successo qualcosa, Madonna, mi sta male el me vecio!»
... E invece: «Fabio, ho appena finito di fare la ricetta del Lemon Verbena, vieni ad assaggiarlo qua, adesso!» e io: «Guarda che sono le 3 di notte, sono su da 20 ore, posso passare domani mattina?» «Vabbeh, dai, per ‘sta volta...» Questo per darti un’idea del personaggio.

M. Lanza: E c’è stato un momento, un fatto, che ti ha fatto capire che ce l’avevate fatta?

F. Gamba: Agli inizi ci eravamo affidati a un piccolo distributore, ma con pochi risultati, eravamo avviliti. Nel 2019 abbiamo deciso di andare al BCB, una fiera importante a Berlino. Fatalità, eravamo in contatto con Memfi Baracco, fratello di Iguana, proprietario di Compagnia dei Caraibi. Lui, Memfi, è una persona molto alla mano, simpaticissimo e anche lui
era in fiera. Al che gli dico: «Possiamo far due parole per i nostri prodotti?» e lui «Ti aspetto tra un’ora al nostro stand».
Preso dal panico, prendo su due bottiglie e le scatole di legno «Ragazzi ci vediamo dopo». Sono andato a prepararmi a mettere deodorante, profumo e di tutto, manco fosse un incontro col Presidente degli Stati Uniti. Arrivato allo stand di Compagnia dei Caraibi, incontro Iguana, si fa la degustazione, parliamo, lui si rivela la persona eccezionale che è, di cuore, diretto, quello che pensa, lo dice. Pochi giorni dopo, mi chiama: «Bene, Fabio, tra una settimana in ufficio da me, che buttiamo giù il contratto».

M. Lanza: Caspita! Così rapidamente... Complimenti! E, ora, com’è la situazione?

F. Gamba: Adesso, con CdC, abbiamo un brand ambassador, Jacopo, il figlio del mio socio Renè e 400 Conigli è in tutta Europa, in Canada e sta aprendo negli Stati Uniti e in Australia.

M. Lanza: Ottimo! E qual è la botanica più venduta?

F. Gamba: Caffè, sicuramente!

M. Lanza: Con quale inizieresti a farmi fare l’assaggio?

F. Gamba: Partirei con il Lemon Verbena e finirei col Caffè che è il più persistente.

M. Lanza: Si potrebbe anche brindare al Nuovo Anno Lunare del Coniglio! Prospettive per quest’anno?

F. Gamba: “Di consolidare sul mercato il prodotto e convincere ogni buon barman ad avere 400 Conigli nel back!”.

Marina Lanza

Marina Lanza

In spola tra Milano, Asiago, il mare e altrove, è giornalista professionista (Traveller Condé Nast, Style.it, Grazia...). Ama il viaggio quando è lungo, decanta nell'intimo e trasforma. Ama il genere umano quando crea unicità inestimabili. Cogliere, di tutto, lo spirito. Con spirito.

Davide Fasolo

Pittore, illustratore e documentarista. Laureato in Psicologia, con una specifica inclinazione per l’Antropologia, ama viaggiare, mangiare ed è un appassionato di film con Nicolas Cage e di letteratura gialla. Vive a Torino.